9 – Laghi di Revine e Parco Livelet

IL PARCO – Villaggio palafitticolo

Il museo all’aperto del parco del Livelet è costituito dalla ricostruzione di tre palafitte che si riferiscono ad un periodo che va dalla fine del Neolitico alla prima Età del Bronzo, momento in cui è testimoniata l’occupazione preistorica dei Laghi di Revine.

Il vantaggio che offrono le ricostruzioni è di mostrare ai visitatori abitazioni e oggetti paragonabili a quelli antichi, realizzati con le stesse tecniche e materiali disponibili in Preistoria e inseriti in un contesto ambientale simile a quello in cui venivano prodotti in passato.

Chi visita il villaggio viene coinvolto in un vero e proprio viaggio nel tempo e invitato a scoprire la vita quotidiana nel Neolitico, nell’Età del Rame e nell’Età del Bronzo, attraverso l’osservazione delle ricostruzioni di oggetti, utensili e arredi – realizzati sulla base di reperti archeologici – con cui sono allestite le palafitte.

Le tre strutture rappresentano diverse tipologie di insediamento abitativo in ambiente umido, in base alle informazioni fornite dai resti archeologici del sito di Fiavè (TN). Una palafitta è sostenuta da solidi pali direttamente sull’acqua, una è completamente costruita sulla terraferma e una è realizzata metà su terra e metà su acqua, su bonifica.

La ricostruzione del villaggio palafitticolo si è basata sugli studi delle tipologie di insediamento riscontrate in siti archeologici di ambiente umido coevi dell’Italia Settentrionale, e su studi etnografici condotti sulle popolazioni che tuttora vivono in ambienti simili o usano materiali e tecniche simili, poiché non sono ancora stati elaborati dati archeologici certi sui modelli costruttivi utilizzati dagli abitanti preistorici della zona dei Laghi di Revine.

Per la maggior parte degli elementi strutturali, la scelta delle materie prime è ricaduta su legnami compatibili con l’ambiente e i ritrovamenti archeologici dell’area come castagno, quercia, nocciolo e corniolo, mentre le strutture lignee portanti o destinate a rimanere immerse nell’acqua sono state realizzate in larice, essenza scelta per la sua resistenza e durata, ma non presente a questa altitudine. Le pareti delle palafitte sono realizzate con fasci incrociati di canne palustri rivestiti da un intonaco isolante ma naturale, ottenuto mescolando argilla, paglia e sabbia. I tetti sono infine realizzati con fasci di canne sovrapposti e fissati ad una struttura lignea e hanno uno spessore medio di 30 cm, che garantisce protezione dalle intemperie.

https://www.parcolivelet.it/